Federico V.

Sono cresciuto in una famiglia in cui il calcio non è di sicuro una priorità, ma per me è sempre stato un vero amore. Un amore puro, però, non contaminato da uno sterile campanilismo; ovviamente tifo per una squadra, l’Inter (seppur in tenerissima età caddi in tentazione…), ma ho sempre guardato le partite senza far trasudare le mie emozioni, si può dire da un punto di vista tecnico, gioendo e soffrendo in silenzio, apprezzando la bella giocata, da qualunque compagine provenisse. Dalle collezioni di figurine di fine anni ’80, ad aspettare con trepidante attesa l’arrivo di un nuovo sponsor, il lancio della nuova divisa, l’acquisto di un nuovo campione. Tutti impersonificano la propria squadra coi colori sociali, una sorta di secondo colore sanguigno per ogni tifoso. Sin da piccolo, sfoggiare la divisa della squadra del cuore è un orgoglio, allo stadio come a scuola, nella propria città come in vacanza. Ammetto che, dopo un passeggero affievolimento della passione per questo fantastico sport, un giocatore su tutti fece riaccendere in me il fuoco che ti arde dentro, Ronaldo (Luis Nazario). Proprio in quegli anni, anche grazie all’arrivo del Fenomeno, la mia marca sportiva preferita siglò un accordo di sponsorizzazione con l’Inter, così da farmi appassionare anche alle divise di ogni stagione, apprezzando (o criticando) le peculiarità che si susseguivano. La prima fu una Javier Zanetti 2002/2003 che non possiedo più… la più bella di tutte, la terza divisa Inter del 1998/1999. Il web mi ha permesso di entrare in questo mondo a sé stante, fatto di collezionisti sinceri e leali (ricordo interminabili telefonate per conoscere al meglio le differenze di ogni stagione), ma anche di persone senza scrupoli, sempre pronte a vendere divise contraffatte. Le maglie che esponiamo, infatti, sono ben diverse da quelle in vendita nei negozi ufficiali: sono maglie da campo, in dotazione esclusiva alla squadra, per cui le differenze contano. Possono essere preparate o realmente utilizzate in campo, ma sono comunque uniche, difficili da reperire, rare o rarissime, perché hanno “respirato” il campo o lo spogliatoio della squadra. E’ una passione costosa, inutile negarlo, ma appagante… catalogare ogni singola maglia è stata un’impresa titanica, ma che ha fatto affiorare mille ricordi: compravendite infinite, flashback di partite estenuanti vissute con amici (su tutte il ritorno della semifinale di Champions League vs Barcellona col “trio interista”, più indelebile forse della stessa finale di Madrid), goal memorabili etc. La mia collezione, ben lungi dall’essere esaustiva, è quasi tutta composta da maglie dell’Inter, per questo col mio amico Federico M. (manco a dirlo, conosciuto in una sessione di allenamento alla Pinetina) abbiamo ideato insieme questa mostra, unendo la sua collezione eterogenea alla mia monotematica , creando un mix che fosse multicolore ma avesse al proprio interno anche alcune divise realmente rare, se non introvabili, come potrete notare sfogliando queste pagine. Ricordo con piacere il reperimento di alcuni pezzi da museo (come mi è sempre piacuta chiamare la mia camera da quando si è riempita di questi gioielli) che mi hanno dato la possibilità anche di respirare e vivere lo spogliatoio interista grazie agli amici della Fondazione Pupi di Javier Zanetti, ma anche di alcune maglie per i più normali, ma per me assolute testate d’angolo, a esempio Sébastien Frey o Ricardo Quaresma. La vera fortuna è poter trovare la maglia che si cerca: non sempre è facile, a volte è inarrivabile, ma forse, proprio per questo, come in tutte le cose, ancora più bella da sognare. A volte la vera fortuna è che la spedizione arrivi, infatti alcune mie maglie sono ancora “smarrite” (usiamo questo termine) a Liegi e altre in depositi sparsi per l’Italia. E’ bello augurarsi che la divisa più bella sia quella che deve ancora essere prodotta, così che il sogno continui. Fede calcistica offre l’opportunità, per chi avrà la voglia e la possibilità di visitarla, di fare vivere indirettamente l’atmosfera del campo, così da far gioire chi ancora è giovane e sognatore ma anche di far tornare indietro nel tempo i meno giovani, ammirando maglie che hanno segnato più “epoche”. Ogni collezione, per il collezionista, è importante: haec ornamenta mea.

 Federico V.

 

i colori, le maglie, le storie